La coltivazione dei terreni dovrebbe prevedere trattamenti naturali, come concimi, diserbanti, insetticidi, che non ammettono l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, poiché pesticidi, glifosati e in generale le sostanze chimiche impattano negativamente sull’inquinamento di terreni, dell’aria e delle falde acquifere e di conseguenza anche sui prodotti naturali della terra, quindi principalmente sui vegetali, sulle verdure e sulla frutta, sui cereali e sui legumi, che diventano cibo per l’uomo e per gli animali, che a propria volta ne subiscono gli effetti sulla salute.
La scelta di una agricoltura che sfrutta e sostiene la naturale fertilità dei terreni, porta con sé un profondo rispetto per la natura e per le sue specie vegetali e animali e si traduce in produzioni agricole sane, non contenenti sostanze tossiche e ogm, che consentono, attraverso il cibo che ne risulta, di proteggere e salvaguardare l’aspetto salutistico della nostra specie.
Purtroppo l’interesse per il raggiungimento di particolari obiettivi economici, spesso porta a trascurare l’aspetto della salute umana, portandolo in ultimo piano, non sempre garantendo quindi il mantenimento di parametri completamente salutari per il nostro organismo, se pur nei limiti della tollerabilità prevista dalla legge. Se vogliamo assicurarci di alimentarci e nutrirci in modo salutare, dobbiamo ricorrere all’agricoltura biologica e biodinamica, intese come metodi di coltivazione naturali, ancor di più, e preferire dunque tipologie di coltivazioni maggiormente attente e sensibili al rispetto della natura, dei suoi animali e dell’uomo, in quanto ultimo destinatario dell’utilizzo delle loro produzioni.
Mangiare sano significa nutrirsi in modo equilibrato, prevenire malattie e patologie, condurre una vita all’insegna della salute e del benessere, e questo dovrebbe essere perseguito da ciascuno di noi, anche nelle scelte che compiamo verso le generazioni successive alla nostra.